lunedì 24 agosto 2015

Baalshamin

Viene data notizia che l'ISIS (questo ben strano gruppo terroristico che riesce a tenere in scacco gli eserciti mediorientali, che usa jeep di fabbricazione giapponese, armamenti americani e francesi, vende manufatti archeologici su ebay, e commercia in occidente il petrolio estratto dai pozzi iracheni e siriani conquistati.)  ha polverizzato uno dei principali templi della città di Palmira:  Baalshamin una sorta di Mercurio.


Non voglio qui spendere una riga sull'ovvio,e cioè che l'ISIS, può fare mettere a ferro e fuoco il medi Medioriente e il Nord Africa, in quanto è comodo ed utile strumento per una serie di potenze e gruppi di interessi che giocano a diverso livello, e con diverse prospettive (Per Israele in funzione anti Siria, per la Turchia in funzione anti Iran, per i sunniti contro gli sciiti, per gli Emirati del Golfo contro l'Iran, per gli Usa contro la Russia, ecc... ecc..) e neppure mi dilungherò su come poco basterebbe per spazzare via questa formazione che comunque necessità di mezzi pesanti, di linee di rifornimento, e di basi logistiche. Desidero piuttosto sottolineare come la distruzione di Baalshamin, (a cui seguiranno altre) rientra sia nella logica dell'ISIS, sia in quella del Nuovo Mondo che ci attende.
Per l'ISIS, anime estreme di un'estrema religione, è la rimozione di un luogo di culto pagano, che infesta e contagia la terra dell'ISLAM. Va quindi cancellato, rimosso, spazzato via, Per il Nuovo Mondo che ci attende è una memoria del passato, un'Identità Storica che non è funzionale all'uomo che verrà: egualmente livellato verso il basso, eguale consumatore, eguale centro di bisogni e asservimento.


Ecco perchè presto vedremo altri Baalshamin polverizzarsi. Certo sarà attribuita la colpa a questi rozzi, incivili, e barbari taglia gole del deserto, ma ben sappiamo che coloro che potrebbero fermare questo scempio sono gli stessi che li hanno armati. In quanto tutto questo rientra nei loro progetti: un mondo nel caos, un uomo senza memoria. Dove pochi governeranno i molti.

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